James Cameron ritiene che i film in 3D siano troppo... scattosi! Al Cinemacon, evento tenutosi a Las Vegas dal 28 al 31 marzo, il regista di Titanic e Avatar ha definito inadeguato il frame rate dei film digitali 3D, sottolineando come gli attuali 24 frame al secondo introducano effetti stroboscopici, scattosità e nitidezza ridotta.
A questi spiacevoli effetti, Cameron si è detto fermamente deciso a porre rimedio, rivoluzionando le tecniche di ripresa digitali. Come? Semplicissimo, utilizzando telecamere capaci di girare a 48 o addirittura 60 frame al secondo.
Cameron ha fatto proiettare alcune clip in 3D, prima a 24 frame poi a 48 e 60 frame, per dimostrare "il maggiore senso di dettaglio" e "l'incremento della nitidezza" nelle riprese con frame rate elevato. Tuttavia il regista non ha ancora stabilito se sia meglio utilizzare 48 frame o 60 e su questo dovrà accordarsi con altri operatori del settore.
Ed ora la parte più interessante: Cameron ha dichiarato che avrebbe voluto girare Avatar a 48 frame, ma che i tempi non erano maturi per questo tipo di ripresa, e che invece girerà sicuramente Avatar 2 e 3 con il frame rate incrementato, anche se non si sa se a 48 o 60.
Personalmente sono un estimatore di James Cameron e della sua visionarietà tecnologica: però non vorrei che questa rincorsa al frame rate trasformasse i film in quelle orrende telenovaleas iperfluide che si vedono sui televisori (e proiettori) dotati di filtri d'interpolazione.
In effetti la scelta potrebbe avere senso nelle proiezioni 3D (più scattose proprio per l'utilizzo degli occhialini e per la ridotta luminosità) ma spero che non riguardi mai quelle bidimensionali, perchè probabilmente sfocerebbe in quel bruttissimo movimento iperfluido.
Senza contare che il nuovo frame rate rischia di rendere obsoleti gli attuali Tv e proiettori 3D. Tornando ad Avatar, Cameron ha ricordato che sta ancora scrivendo la sceneggiatura dei due sequel, e che le riprese non inizieranno prima di 18 mesi.
Tempo fa il regista aveva dichiarato che Avatar 2 si svolgerà quasi interamente in un mondo sottomarimo, lasciando anche intendere che il recente film subacqueo Sanctum 3D, da lui prodotto, è stato una prova generale per le tecniche di ripresa e le apparecchiature da utilizzare in Avatar 2.
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